Al centro di questo lavoro è il bas-bleu, ossia la femme che abiura alle prescrizioni della convenuta idea di femminilità per insidiare nella sua funzione intellettuale l’uomo, unico essere raziocinante e autorevole riconosciuto dal patriarcato. La sua irruzione nell’affollato campo letterario del XIX secolo desta reazioni violentissime e radicali: nel tracciare la fenomenologia della donna intellettuale del XIX secolo, lo studio ripercorre la storia di una ininterrotta aggressione verbale, dagli attacchi degli esponenti più ‘illuminati’ dell’età rivoluzionaria, come Sylvain Maréchal, militante repubblicano che con Gracchus Babeuf redasse il Manifeste des Égaux del 1796, al giornalismo fin-de-siècle rappresentato dalle graffianti tipologie di femmes parisiennes schizzate da Jean Lorrain: lungo la strada faranno a gara nel ribadire vetusti clichés in nuove formule di volta in volta poeti romantici (Lamartine), critici letterari (Sainte-Beuve), moralistes e studiosi del costume della Parigi degli anni 40 (quali Janin e Soulié), vignettisti come Daumier.
«… Dussent-ils me maudire…»: intellettualità femminile nell’Ottocento francese
Carminella Sipala
2018-01-01
Abstract
Al centro di questo lavoro è il bas-bleu, ossia la femme che abiura alle prescrizioni della convenuta idea di femminilità per insidiare nella sua funzione intellettuale l’uomo, unico essere raziocinante e autorevole riconosciuto dal patriarcato. La sua irruzione nell’affollato campo letterario del XIX secolo desta reazioni violentissime e radicali: nel tracciare la fenomenologia della donna intellettuale del XIX secolo, lo studio ripercorre la storia di una ininterrotta aggressione verbale, dagli attacchi degli esponenti più ‘illuminati’ dell’età rivoluzionaria, come Sylvain Maréchal, militante repubblicano che con Gracchus Babeuf redasse il Manifeste des Égaux del 1796, al giornalismo fin-de-siècle rappresentato dalle graffianti tipologie di femmes parisiennes schizzate da Jean Lorrain: lungo la strada faranno a gara nel ribadire vetusti clichés in nuove formule di volta in volta poeti romantici (Lamartine), critici letterari (Sainte-Beuve), moralistes e studiosi del costume della Parigi degli anni 40 (quali Janin e Soulié), vignettisti come Daumier.File | Dimensione | Formato | |
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