The editors of Techne number 16 (E.Antonini, F. Giglio, M. Rossetti), authors of the introduction to the dossier, describe the specialist contributions of the authors invited to participate in the dossier. and place the interventions within the theme addressed in the issue, highlighting salient aspects and points of discussion. The architect’s reappropriation of a “materic” knowledge as his own qualifying expertise is a priority, without which it’s possible, indeed very probable, that dangerous drifts are triggered in the management of the design process, some of which can already be found now. As a privileged actor within the design process management, architect cannot escape the task of an intelligent and “lay” control of the technologies, if not simply by renouncing to play incisively his role, not only cultural, but also professional and contractual. In parallel (and with cumulative effects), even the increasing in both the number of standards and the performance levels to meet not only affects the innovation dynamics of materials and construction systems, but also influences and modifies the design contents, objectives and practices, fuelling a mutual interaction on which the technological choices act in a nonneutral way.

I curatori del numero 16 di Techne (E.Antonini, F. Giglio, M. Rossetti) , autori dell'introduzione al dossier, descrivono i contributi specialistici degli autori invitati a partecipare al dossier e collocano gli interventi all'interno della tematica affrontata nel numero, evidenziandone aspetti salienti e spunti di riflessione. La riappropriazione da parte dell'architetto di una conoscenza "materica" ​​in quanto sua competenza qualificata è una priorità, senza la quale è possibile, anzi molto probabile, che nella gestione del processo di progettazione vengano innescate pericolose derive, alcune delle quali sono già presenti. Come attore privilegiato nella gestione del processo di progettazione, l'architetto non può sottrarsi al compito di un controllo intelligente e "laico" delle tecnologie, se non semplicemente rinunciando a svolgere incisivamente il proprio ruolo, non solo culturale, ma anche professionale e contrattuale. Parallelamente (e con effetti cumulativi), anche l'aumento del numero di standard e dei livelli di prestazione da soddisfare non solo influenza le dinamiche di innovazione dei materiali e dei sistemi di costruzione, ma influenza e modifica anche i contenuti, gli obiettivi e le pratiche di progettazione, alimentando un'interazione reciproca su cui le scelte tecnologiche agiscono in modo non neutro.

Materia è progetto. Dossier. Introduzione

GIGLIO, Francesca
2018-01-01

Abstract

The editors of Techne number 16 (E.Antonini, F. Giglio, M. Rossetti), authors of the introduction to the dossier, describe the specialist contributions of the authors invited to participate in the dossier. and place the interventions within the theme addressed in the issue, highlighting salient aspects and points of discussion. The architect’s reappropriation of a “materic” knowledge as his own qualifying expertise is a priority, without which it’s possible, indeed very probable, that dangerous drifts are triggered in the management of the design process, some of which can already be found now. As a privileged actor within the design process management, architect cannot escape the task of an intelligent and “lay” control of the technologies, if not simply by renouncing to play incisively his role, not only cultural, but also professional and contractual. In parallel (and with cumulative effects), even the increasing in both the number of standards and the performance levels to meet not only affects the innovation dynamics of materials and construction systems, but also influences and modifies the design contents, objectives and practices, fuelling a mutual interaction on which the technological choices act in a nonneutral way.
2018
I curatori del numero 16 di Techne (E.Antonini, F. Giglio, M. Rossetti) , autori dell'introduzione al dossier, descrivono i contributi specialistici degli autori invitati a partecipare al dossier e collocano gli interventi all'interno della tematica affrontata nel numero, evidenziandone aspetti salienti e spunti di riflessione. La riappropriazione da parte dell'architetto di una conoscenza "materica" ​​in quanto sua competenza qualificata è una priorità, senza la quale è possibile, anzi molto probabile, che nella gestione del processo di progettazione vengano innescate pericolose derive, alcune delle quali sono già presenti. Come attore privilegiato nella gestione del processo di progettazione, l'architetto non può sottrarsi al compito di un controllo intelligente e "laico" delle tecnologie, se non semplicemente rinunciando a svolgere incisivamente il proprio ruolo, non solo culturale, ma anche professionale e contrattuale. Parallelamente (e con effetti cumulativi), anche l'aumento del numero di standard e dei livelli di prestazione da soddisfare non solo influenza le dinamiche di innovazione dei materiali e dei sistemi di costruzione, ma influenza e modifica anche i contenuti, gli obiettivi e le pratiche di progettazione, alimentando un'interazione reciproca su cui le scelte tecnologiche agiscono in modo non neutro.
materials technologies architecture design
Materiali, tecnologie, architettura, progetto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/4718
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