L’oggetto-ricordo, sia esso un souvenir, un gadgets o semplicemente un oggetto trovato o eletto imprevedibilmente a simbolo di un’esperienza vissuta, indica il modo in cui il viaggiatore elabora il ricordo e il tipo di rapporto che ha instaurato con i luoghi visitati. I souvenirs legati alle tradizioni locali, all’artigianato più autentico, al cibo… attestano, forse più di altri, la volontà di voler conservare il senso profondo dell’identità e della cultura di un luogo e il desiderio di condividere tale esperienza con chi ci è vicino, ma anche quelli tradizionali, i “classici pensierini”, forse apparentemente più futili e talvolta un po’ kitsch, possono diventare testimoni di un vissuto, caricandosi di significati che vanno ben oltre il loro effettivo valore. Anche se con la globalizzazione e l’e-commerce è possibile comprare praticamente qualsiasi cosa pur rimanendo a casa, è certamente il desiderio di trasmettere l’emozione di un momento ad indurci all’acquisto di questi oggetti che divengono inconsapevoli referenti di un’esperienza. Se le maggiori società di ricerca sostengono che entro il 2020 si arriverà ad avere oltre 25 miliardi di “oggetti connessi, forse a breve anche i tradizionali “ricordini” saranno sostituiti da IoS o Smart Souvenirs che, collegati in rete, riusciranno a trasferire in modo del tutto nuovo l’esperienza del viaggio.

Il viaggio nel mondo degli oggetti / Benelli, Elisabetta. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - STAMPA. - 61:(2016), pp. 30-33.

Il viaggio nel mondo degli oggetti

BENELLI, ELISABETTA
2016

Abstract

L’oggetto-ricordo, sia esso un souvenir, un gadgets o semplicemente un oggetto trovato o eletto imprevedibilmente a simbolo di un’esperienza vissuta, indica il modo in cui il viaggiatore elabora il ricordo e il tipo di rapporto che ha instaurato con i luoghi visitati. I souvenirs legati alle tradizioni locali, all’artigianato più autentico, al cibo… attestano, forse più di altri, la volontà di voler conservare il senso profondo dell’identità e della cultura di un luogo e il desiderio di condividere tale esperienza con chi ci è vicino, ma anche quelli tradizionali, i “classici pensierini”, forse apparentemente più futili e talvolta un po’ kitsch, possono diventare testimoni di un vissuto, caricandosi di significati che vanno ben oltre il loro effettivo valore. Anche se con la globalizzazione e l’e-commerce è possibile comprare praticamente qualsiasi cosa pur rimanendo a casa, è certamente il desiderio di trasmettere l’emozione di un momento ad indurci all’acquisto di questi oggetti che divengono inconsapevoli referenti di un’esperienza. Se le maggiori società di ricerca sostengono che entro il 2020 si arriverà ad avere oltre 25 miliardi di “oggetti connessi, forse a breve anche i tradizionali “ricordini” saranno sostituiti da IoS o Smart Souvenirs che, collegati in rete, riusciranno a trasferire in modo del tutto nuovo l’esperienza del viaggio.
2016
61
30
33
Benelli, Elisabetta
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