L'articolo utilizza documenti dipomatici del ministero degli Esteri italiano per ricostruire l'azione delle potenze europee a tutela delle popolazioni armene all'interno dell'Impero Ottomano negli ultimi anni del XIX secolo. A seguito di ripetuti e gravi scontri nella regione dell'Anatolia orientale, infatti, i governi di Gran Bretagna, Francia e Russia vollero inviare loro rappresentanti al seguito della commissione d'inchiesta nominata dalla Sublime Porta per investigare sui gravi fatti che avevano visto morire alcune centinaia di armeni sudditi dell'Impero Ottomano. L'Italia, per parte sua, riuscì a creare una sua commissione d'inchiesta indipendente, che si recò anch'essa nei luoghi degli scontri. A ben vedere, la vicenda si può configurare come una applicazione ante litteram del concetto di ingerenza umanitaria, laddove la comunità internazionale (rappresentata in questo caso dalle potenze europee) si fa carico della tutela di popolazioni residenti nel territorio di un paese sovrano e indipendente (l'Impero Ottomano), il cui governo deve subire la presenza dei rappresentati europei incaricati di ricercare i responsabili delle uccisioni di armeni.

Alle origini dell’ingerenza umanitaria: le potenze europee e la questione armena, 1894-1895 / A. Tonini. - In: RIVISTA DI STUDI POLITICI INTERNAZIONALI. - ISSN 0035-6611. - STAMPA. - 291:(2006), pp. 401-422.

Alle origini dell’ingerenza umanitaria: le potenze europee e la questione armena, 1894-1895

TONINI, ALBERTO
2006

Abstract

L'articolo utilizza documenti dipomatici del ministero degli Esteri italiano per ricostruire l'azione delle potenze europee a tutela delle popolazioni armene all'interno dell'Impero Ottomano negli ultimi anni del XIX secolo. A seguito di ripetuti e gravi scontri nella regione dell'Anatolia orientale, infatti, i governi di Gran Bretagna, Francia e Russia vollero inviare loro rappresentanti al seguito della commissione d'inchiesta nominata dalla Sublime Porta per investigare sui gravi fatti che avevano visto morire alcune centinaia di armeni sudditi dell'Impero Ottomano. L'Italia, per parte sua, riuscì a creare una sua commissione d'inchiesta indipendente, che si recò anch'essa nei luoghi degli scontri. A ben vedere, la vicenda si può configurare come una applicazione ante litteram del concetto di ingerenza umanitaria, laddove la comunità internazionale (rappresentata in questo caso dalle potenze europee) si fa carico della tutela di popolazioni residenti nel territorio di un paese sovrano e indipendente (l'Impero Ottomano), il cui governo deve subire la presenza dei rappresentati europei incaricati di ricercare i responsabili delle uccisioni di armeni.
2006
291
401
422
A. Tonini
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