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Cappella, Emanuele Antonio Maria. "PREVENZIONE SECONDARIA E FLESSIBILITA' PSICOLOGICA NEL CONTESTO DELLA RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXX ciclo, a.a. 2016/17, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/39098].

Titolo: PREVENZIONE SECONDARIA E FLESSIBILITA' PSICOLOGICA NEL CONTESTO DELLA RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE
Autore/i: CAPPELLA, EMANUELE ANTONIO MARIA
Tutor: MOLINARI, ENRICO
Coordinatore: REGALIA, CAMILLO
Lingua: ITA
Abstract in italiano della tesi: Il presente elaborato ha come tema il ruolo dello psicologo clinico nella riabilitazione cardiologica, con una particolare attenzione alle sfide poste nel sostenere e facilitare il cambiamento dello stile di vita del paziente affetto da cardiopatia ischemica. La tesi si articola in tre sezioni, ognuna delle quali comprende un’introduzione teorica, con spunti sia di natura clinica che riferimenti al contesto della riabilitazione, e un contributo empirico che intende fornire una prospettiva innovativa al campo di riferimento. Il primo capitolo si apre con una breve descrizione della cardiopatia ischemica e dei fenomeni ad essa clinicamente legati. Queste informazioni introduttive si riveleranno preziose nello svolgersi dei capitoli successivi, in quanto consentono di approfondire il contesto della riabilitazione cardiologica, i suoi principali obiettivi e il razionale alla base dell'intervento clinico proposto. A questo proposito, verrà sottolineata la centralità dell’esercizio fisico come outcome funzionale della riabilitazione. In linea con questo affondo teorico, il primo contributo empirico è volto a indagare la relazione tra ridotta capacità di esercizio e sintomatologia ansiosa e depressiva, e a valutare la direzione di questa associazione attraverso un Cross-Lagged Panel Design che ha incluso 212 pazienti afferenti all’Unità di Riabilitazione Cardiovascolare dell’Ospedale S. Luca di Milano. I risultati sono discussi alla luce del ruolo che lo psicologo può svolgere per massimizzare il beneficio che il paziente può ottenere dalla riabilitazione, anche nei termini di capacità d’esercizio. Questo tema, accennato nella discussione del primo studio, viene ampliato nel secondo capitolo. Il secondo capitolo introduce infatti il modello dell’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), riferimento teorico che costituisce l’ossatura dell’intervento presentato nella terza parte dell’elaborato. In particolare viene approfondito il ruolo della flessibilità psicologica, che rappresenta il cuore clinico del modello ACT, in quanto meccanismo primario di azione terapeutica. Per quanto esistano diversi strumenti per misurare questo costrutto, nessuno di essi è stato pensato e validato per il contesto cardiovascolare. La sezione empirica del secondo capitolo si riferisce allo sviluppo di un nuovo questionario per la misurazione della flessibilità psicologica adatto al contesto in esame - il CVD-AAQ, ovvero CardioVascular Disease Acceptance and Action Questionnaire - di cui vengono valutate le proprietà psicometriche. Lo studio si è avvalso di un secondo campione di 275 pazienti, arruolati nella medesima Unità Operativa. Il CVD-AAQ viene proposto e descritto in quanto misura di outcome dello studio presentato nella terza e ultima parte dell’elaborato. 8 Il terzo capitolo presenta lo studio ACTonHEART, un trial clinico randomizzato finalizzato a valutare l’efficacia e la fattibilità di un protocollo di intervento basato sull’ACT, cui scopo è migliorare il benessere e sostenere il cambiamento dello stile di vita dei pazienti ischemici in riabilitazione, aumentandone la flessibilità psicologica. Novantadue pazienti sono stati arruolati e allocati al gruppo sperimentale (N= 59) e di controllo (N= 33), seguendo uno schema di randomizzazione sbilanciata 2:1. Il gruppo di controllo ha svolto la sola riabilitazione, quello sperimentale in aggiunta ha partecipato all’intervento di gruppo ACTonHEART, il cui manuale è presentato integralmente in forma manualizzata. Il protocollo ha una durata di sei ore, suddivise in tre sedute, ognuna delle quali è incentrata su un principio clinico dell’ACT e affronta un aspetto diverso del cambiamento dello stile di vita richiesto al paziente ischemico in un’ottica di prevenzione secondaria. Gli outcome dell’ACTonHEART sono i seguenti: Body Mass Index, flessibilità psicologica e benessere. Ognuno di essi è stato misurato in tre occasioni: prima della riabilitazione (t0), al suo termine (t1) e in un follow-up a sei mesi (t2). Considerata la presenza di tre misurazioni e il fatto che solo i pazienti assegnati al gruppo sperimentale hanno partecipato a un trattamento di gruppo, da un punto di vista metodologico l’ACTonHEART si configura come un Partially Nested Design a tre livelli, un disegno di ricerca la cui struttura verrà brevemente descritta in una sezione dedicata. Per valutare l’efficacia del trattamento è stata infine svolta un’analisi multilivello, i cui risultati sono presentati e discussi nella sezione finale dell’elaborato.
Abstract in inglese: The thematic core of the present paper consists in the role of clinical psychology in cardiac rehabilitation, with a specific focus on the challenges faced when supporting the changes in lifestyle required to patients suffering from ischemic heart disease. This thesis is divided into three broad sections. Every section includes a theoretical introduction, describing both clinical and rehabilitation state-of-the art practices and research results, and an empirical contribution aiming to provide an innovative perspective on the topics considered. The first chapter includes a brief description of ischemic heart disease and its clinically related phenomena. This introductory information will prove valuable in the subsequent chapters, as it deepens the context of cardiovascular rehabilitation, describing its main goals and the rationale behind its mode of intervention, as well as the centrality of exercise capacity as functional outcome. Starting from this theoretical background, the first empirical contribution aims at investigating the relationship between reduced exercise capacity and symptoms of anxiety and depression. The direction of this association will be evaluated through a Cross-Lagged Panel Design that included 212 patients recruited in the Cardiovascular Rehabilitation Unit of S. Luca Hospital in Milan. Results are discussed in light of the role the psychologist plays in order to maximize the impact the rehabilitation has on the patient, even in terms of exercise capacity. This theme, introduced in the discussion of the first study, is further explored in the second chapter. The second chapter introduces Acceptance and Commitment Therapy (ACT), the theoretical framework of ACTonHEART, which is the intervention presented in the third part of the thesis. In particular, psychological flexibility will be discussed as the primary mechanism of therapeutic action proposed by the ACT model. While there are several tools to measure this construct, none of them have been validated for the cardiovascular context. The empirical section of the second chapter presents a disease-specific new questionnaire for measuring the psychological flexibility, the Cardiovascular Disease Acceptance and Action Questionnaire (CVD-AAQ), whose psychometric properties are evaluated. The validation study examined a second sample of 275 patients enrolled in the same hospital. The CVD-AAQ will be used as a measure of outcome for the intervention presented in the third and last part of the elaborate. The third chapter presents the ACTonHEART study, a RCT aimed at evaluating the effectiveness and feasibility of an ACT-based intervention protocol, whose purpose is to improve well-being and support the change in lifestyle of ischemic patients, through an increase in psychological flexibility. 10 Ninety-two patients were enrolled and randomized, following an unbalanced randomization ratio of 2:1, to the experimental group (N= 59) and the control group (N= 33). The control group was administered Treatment-as-Usual (TAU), while experimental subjects participated in the ACTonHEART group intervention in addition to the cardiac rehabilitation process. In this section the ACTonHEART protocol will be entirely presented in its manualized form. The ACTonHEART protocol consists in three sessions for a total of six hours. Each session focuses on an ACT clinical principle and addresses a different aspect of the lifestyle changes asked to the ischemic patient for secondary prevention. The outcomes considered for the ACTonHEART are the following: Body Mass Index, Psychological Flexibility and Well-Being. Participants were assessed at baseline (t0), at the end of the rehabilitation period (t1), and at a six-month follow-up (t2). The ACTonHEART is a Partially nested Design with three levels, a research methodology whose structure will be briefly outlined in this section. An appropriate multilevel analysis was carried out to evaluate the effectiveness of the intervention, whose results are presented and discussed in the final section of the thesis.
Data di discussione: 9-mar-2018
URI: http://hdl.handle.net/10280/39098
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FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

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