BRUNELLO VIGEZZI

POLITICA ESTERA E OPINIONE PUBBLICA

IN ITALIA DAL 1870 AL 1914.

ORIENTAMENTI DEGLI STUDI DOPO IL 1945

E PROSPETTIVE DELLA RICERCA

Come si è formata in Italia una tradizione di studi sulla politica estera e l'opinione pubblica? Il punto di partenza migliore, nonostante tutto, mi pare sia di cercare una risposta a simile interrogativo; anche se questo, indubbiamente, ci porterà un po' indietro nel tempo. Una tradizione, fors'anche una scuola, mi si passi il termine, di studi sulla politica estera e l'opinione pubblica, infatti, in Italia si è venuta consolidando tra gli anni '30 e '40, e senza parlarne credo difficile, se non impossibile, capire quale sia lo stato, l'orientamento degli studi in proposito negli ultimi trent'anni e anche

oggi.

Nella prima parte della relazione cercherò perciò di ricostruire simile prospettiva che - lo so bene - ha prestato e presta il fianco a molte riserve, ma che, con i dovuti accorgimenti, a mio avviso, rimane la più calzante.

Dedicherò poi la seconda parte della relazione all'esame di alcune tendenze e di alcuni risultati, che mi paiono significativi. La relazione non ha lo scopo, dovrebbe esser ovvio, d'offrire un bilancio dei lavori dal 1945 ad oggi. Con qualche esempio, cercherò invece di mostrare gli effetti benefici che sono derivati da un'impostazione abbastanza felice dei rapporti fra politica estera e opinione pubblica.

Nell'ultima parte della relazione, infine, indicherò assai rapidamente alcune difficoltà che mi sembrano irrisolte - ricerche che mancano, questioni di metodo ancora aperte . . . , e anche questo, spero, faciliterà i confronti con altre scuole e tradizioni.

La formazione e i caratteri di una scuola . . . Nel 1953, nell'introduzione alla Histoire des relations internationales dal Medioevo ad oggi, di Ganshof,