Figlia dell’Algeria coloniale, intellettuale e artista impegnata nella lotta per l’emancipazione femminile algerina, Assia Djebar racconta, con una presa di parola ardita e furtiva, la storia del suo paese colonizzato e ferito e il silenzio di tante vite segrete. L’articolo analizza alcuni frammenti della sua “scrittura-voce” attraverso i ritratti e le parole che costruiscono il racconto Femmes d’Alger dans leur appartement, tratto dalla raccolta di novelle omonima (1980): giovani donne segnate dalla partecipazione alla guerra di Indipendenza traducono con il loro linguaggio sensuale e tragico la memoria di un’esperienza coloniale inscritta nei loro corpi. Polifonica e ampiamente connotata, la loro parola è l’effetto immediato dei sentimenti che esprime, in una stilizzazione emotiva diffusa. Per queste eroine combattenti, così come per l’intero universo femminile, in un pictura poesis denso di significati, Djebar racconta anche la forza dello sguardo e della parola rubati, come nella pittura di Delacroix, e il sogno di uno spazio finalmente aperto e libero, come nella pittura di Picasso.

"Je m'insinue, visiteuse importune, dans le vestibule de ce proche passé" : le devoir de la mémoire d'Assia Djebar

Todesco Francesca
2022-01-01

Abstract

Figlia dell’Algeria coloniale, intellettuale e artista impegnata nella lotta per l’emancipazione femminile algerina, Assia Djebar racconta, con una presa di parola ardita e furtiva, la storia del suo paese colonizzato e ferito e il silenzio di tante vite segrete. L’articolo analizza alcuni frammenti della sua “scrittura-voce” attraverso i ritratti e le parole che costruiscono il racconto Femmes d’Alger dans leur appartement, tratto dalla raccolta di novelle omonima (1980): giovani donne segnate dalla partecipazione alla guerra di Indipendenza traducono con il loro linguaggio sensuale e tragico la memoria di un’esperienza coloniale inscritta nei loro corpi. Polifonica e ampiamente connotata, la loro parola è l’effetto immediato dei sentimenti che esprime, in una stilizzazione emotiva diffusa. Per queste eroine combattenti, così come per l’intero universo femminile, in un pictura poesis denso di significati, Djebar racconta anche la forza dello sguardo e della parola rubati, come nella pittura di Delacroix, e il sogno di uno spazio finalmente aperto e libero, come nella pittura di Picasso.
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