Between Late Antiquity and the early Middle Ages, lay and cleric alike felt the need to be remembered in the monuments they sponsored. Accordingly, specific elements of the décor were designed as means capable of bearing the patron’s memory. The late antique churches of Ravenna offer an extraordinary field to understand how patrons left their mark on decorative programs of ancient buildings. There, portraits, inscriptions, and monograms emerge as the primary instruments used in a complex strategy of visual communication. However, each had its own communicative power and peculiar use. Either separately or in connection, they were able to convey strong messages of patronship to the viewer. By focusing on each of these elements in its context and on the ways they all interacted with the surrounding architecture and church decoration, this paper highlights their value as visual objects capable to immortalize the piety, power, or presence of the patron. Indeed, the silent dialogue enacted into the architectural space with the beholder allows us to reconstruct the hidden messages that individuals or groups meant to communicate to posterity.

Tra la tarda antichità e l'alto Medioevo, committenze laiche ed ecclesiastiche lasciarono la propria memoria nei monumenti da loro patrocinati. In particolare, nel decoro degli eedifici alcuni elementi specifici divennero mezzi in grado di trasmettere quella memoria. Le chiese tardoantiche di Ravenna offrono la straordinaria opportunità di osservare i segni della committenza e il modo in cui elementi apparentemente di secondaria importanza all’interno dei programmi decorativi funsero invece da vettori di comunicazione, capaci di esprimere agli occhi dei fedeli la responsabilità di un’opera d’arte o di un edificio. Ritratti, iscrizioni e monogrammi emergono come strumenti primari di una complessa strategia di comunicazione visiva. Tuttavia, ciascuno di essi aveva un proprio potere comunicativo e un uso specifico. Concentrandosi su tali elementi, ognuno nel suo contesto e sui modi in cui tutti interagivano con l'architettura circostante e il decoro delle chiese, questo contributo mette in luce il loro valore come oggetti visivi in grado di immortalare per i posteri la pietà, il potere o la memoria della committenza. In effetti, il silenzioso dialogo instaurato con l'osservatore da tali elementi all’interno dello spazio architettonico permette di ricostruire messaggi nascosti che individui o gruppi intendevano comunicare ai posteri. Il contributo si inserisce all’interno di una linea di ricerca di cultura visuale che l’autrice persegue da alcuni anni ed è stato giudicato particolarmente innovativo per gli studi su Ravenna così come sulla tarda antichità e l’alto medioevo. L’articolo mostra come, attraverso un approccio di cultura visuale, anche opere molto note possano invece nel loro complesso e in una lunga durata offrire inedite informazioni – diventare vere dichiarazioni. In tal modo, questo contributo fa luce anche sulla società di Ravenna tra V e VI secolo, sull’espressione della presenza delle élites e sul loro ruolo non solo all’interno di un contesto locale ma nell’ambito culturale del Mediterraneo e dell’Impero Romano Orientale.

Piety, power, or presence? Strategies of monumental visualization of patronage in late antique Ravenna / Maria Cristina Carile. - In: RELIGIONS. - ISSN 2077-1444. - ELETTRONICO. - 12:2(2021), pp. 98.01-98.27. [10.3390/rel12020098]

Piety, power, or presence? Strategies of monumental visualization of patronage in late antique Ravenna

Maria Cristina Carile
Primo
2021

Abstract

Between Late Antiquity and the early Middle Ages, lay and cleric alike felt the need to be remembered in the monuments they sponsored. Accordingly, specific elements of the décor were designed as means capable of bearing the patron’s memory. The late antique churches of Ravenna offer an extraordinary field to understand how patrons left their mark on decorative programs of ancient buildings. There, portraits, inscriptions, and monograms emerge as the primary instruments used in a complex strategy of visual communication. However, each had its own communicative power and peculiar use. Either separately or in connection, they were able to convey strong messages of patronship to the viewer. By focusing on each of these elements in its context and on the ways they all interacted with the surrounding architecture and church decoration, this paper highlights their value as visual objects capable to immortalize the piety, power, or presence of the patron. Indeed, the silent dialogue enacted into the architectural space with the beholder allows us to reconstruct the hidden messages that individuals or groups meant to communicate to posterity.
2021
Piety, power, or presence? Strategies of monumental visualization of patronage in late antique Ravenna / Maria Cristina Carile. - In: RELIGIONS. - ISSN 2077-1444. - ELETTRONICO. - 12:2(2021), pp. 98.01-98.27. [10.3390/rel12020098]
Maria Cristina Carile
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